è di ieri la notizia che il virus covid-19 ha provocato la morte dello scrittore cileno L.Sepulveda, autore del famoso libro “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”. Nel libro si parla di un gatto di nome Zorba che insegna a volare ad una Gabbinella di nome Fortunata, la quale imparerà a volare solo nel momento in cui riuscirà a sconfiggere la paura, la paura del vuoto, dell’incertezza e capirà che il segreto sta nel coraggio di osare, di cambiare.
Anche noi ci siamo ritrovati, in questo periodo di grave emergenza sanitaria, ad avere paura, catapultati in un mondo surreale, dove di colpo sono stati banditi ogni contatto fisico e sociale, una realtà diversa da quella che eravamo abituati a vivere, con nuovi ritmi e nuove regole. Tutto questo ci ha portati, inevitabilmente, a riflettere sull’importanza delle relazioni interpersonali e ci ha costretti a rivalutare il valore e l’ordine delle nostre priorità.
La pandemia ci sta però insegnando anche a convivere con il senso dell’incertezza, abbiamo imparato che non tutto è sotto il nostro diretto controllo, siamo stati costretti a uscire dalle nostre zone di confort, rimboccarci le maniche e puntare a un nuovo cambiamento, un cambiamento di rotta, di prospettiva, per spiccare il volo dalle nostre paure, dai nostri limiti, abbiamo imparato che nessuno può farcela da solo, ci è venuto a mancare il contatto diretto con le persone, il confronto faccia a faccia e per quanto siamo riusciti, grazie alle nuove tecnologie, a restare connessi, abbiamo capito meglio il vero valore e la bellezza di un abbraccio, di uno sguardo, un sorriso.
Abbiamo capito, infine, che per spiccare il volo abbiamo bisogno, anche noi, come Fortunata, la gabbianella, di un incoraggiamento, una parola di conforto, di qualcuno che creda veramente in noi e ci dia il coraggio di lanciarci nel vuoto. Quel vuoto che è solo l’inizio di una nuova avventura, da colmare con nuove esperienze a cui dedicarsi.