Tamburi risonanti dal ventre della terra.
Battiti dal cuore pulsante,
rievocano le arzille fiamme.
Fruscio di foglie accarezzate dal vento.
Melodie di canne essiccate al sole.
Docili cinguettii sovrastati da sovrani ruggiti.
Ululati remoti.
Eterni muggiti,
il fragore delle onde,
sobbalzi di pinne luccicanti e strapiombi.
Giungono aneliti dalla foresta,
il crepitio dal cielo.
Sterminate distese d’oro offrono morbidi giacigli.
Scrupolose gocce di rugiada
profumano flessuosi fili d’erba danzanti
e margherite adornate a festa.
Terreno umido, odore acre.
Granitici giganti fissano il cammino di anime vagabonde.
Vibrazioni, emozioni e fremiti.
Respiri e avvolgenti tepori rianimano sagome sbiadite.
Riscaldano cuori, sciolgono ghiacciai innevati.
Elevano boccioli nascenti.
Ed è ancora l’alba ed è ancora sera.
Il testo, ricco di immagini sinestesiche, rappresenta una immersione profonda nell’immaginario archetipico di una natura immanente e poderosa che avvolge e cattura i sensi e l’umano sentire in una dimensione di profonda sintonia, quasi di fusione, della propria essenza con quella della natura stessa.
Gianfranco Gioia
A breve la poesia “Madre Natura”, avendo superato la prima selezione, verrà inserita all’interno del volume “Poets and Poems.
Pubblicata da Accademia dei bronzi nel volume “Poeta and Poems”, Antologia di poesie partecipanti al premio Lady/Lord of Poetry